L’essenziale visibile al cuore. Alla ricerca del Sé
Insieme alla collega Ilaria Londi, siamo giunte al nostro terzo ritiro di Mindfulness. Un appuntamento molto atteso da noi e dalle persone che vi hanno partecipato in passato. Anche quest’anno saremo ospiti del Casale Pundarika, centro di ritiri e ospitalità rurale, immersi nella natura delle colline della Val di Cecina, in provincia di Pisa.
Quello che, insieme a Ilaria, proponiamo nei nostri rititi è un percorso di benessere per la mente e il corpo, una pausa extraquotidiana nella nostra vita spesso frenetica, e che si basa sull’utilizzo di pratiche Mindfulness e di consapevolezza corporea.
Prima di proseguire nella presentazione del ritiro, puoi trovare alcune informazioni sulle pratiche Mindfulness qui e qui.
Andare all’essenziale
Antoine De Saint-Exupery fa pronunciare alla volpe queste parole, come suo profondo insegnamento rivolto al Piccolo Principe: “Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi”.
Nel linguaggio comune, spesso ci riferiamo a un sentire con il cuore, contrapposto al pensiero della mente razionale, come a quella conoscenza intuitiva e calda che ci permette spesso di comprendere noi stessi, gli altri e il mondo andando oltre le parole e la razionalità. È chiaro che questa facoltà intuitiva è espressa dalle funzioni dell’organo cervello, ma si tratta comunque di un mentale fortemente radicato nel corpo. Il quadro che ne deriva è stimolante: tutto il nostro corpo è “intelligente”. La mente, la coscienza non risiedono in un punto specifico, ma sono “proprietà emergenti” di questo intricato processo tra soggetto e contesto che lo circonda. Un po’ come dire che la corsa ovviamente non risiede nelle gambe, né le parole risiedono nella bocca.
Il corpo è l’unico luogo in cui gli esseri umani possono esperire la loro esistenza e ponendo attenzione a ciò che esso ci rimanda, momento per momento, possiamo accorgerci di ciò di cui abbiamo realmente bisogno. In questo modo andiamo all’essenziale. La ricerca dell’essenziale sembra essere oggi un’esigenza sempre più importante per le persone, spesso così riempite da pensieri, attività e scambi relazionali da sentirsi con la testa sovraffollata e con il corpo carico di pesi e blocchi.
In questo ritiro di meditazione, vogliamo concentrarci sulla ricerca del proprio essenziale, attraverso la stabilizzazione corporea, l’attenzione al respiro e il movimento lento e consapevole. Vorremmo lasciare che il corpo ci guidi attraverso l’osservazione non giudicante di ingorghi e sofferenze legate ai nostri attaccamenti e avversioni, cercando di stabilire uno stato equanime rispetto a fatti, pensieri ed emozioni della nostra vita.
Equanimità
Corrado Pensa definisce l’equanimità come l’opposto dell’attaccamento e “anima del lavoro interiore”. Possiamo definire l’equanimità come quell’atteggiamento che ci pone in una posizione intermedia tra gli opposti, come giusta distanza da quello che accade, come “né troppo né troppo poco”; una posizione di equilibrio che permette, per esempio, di vivere pienamente un’emozione intensa senza esserne travolti.
Sviluppare equanimità è una prerogativa dell’equilibrio emotivo.
In questo ritiro di meditazione cercheremo di sviluppare l’equanimità attraverso l’osservazione del corpo e delle sue sensazioni, lasciando andare invece i pensieri fissi e ripetitivi, che portano a incrementare la sofferenza e l’angoscia piuttosto che far emergere possibilità creative e adattamenti nuovi in grado di lenire ansia, preoccupazione e tristezza.
Alla ricerca del Sé
Bisogno e desiderio non sono sinonimi. Il bisogno è collegato a stati di tensione fisiologica che richiedono di essere regolati attraverso un processo di tipo omeostatico; può estinguersi e ripresentarsi ciclicamente, creando un ordine della vita. Il desiderio invece ha un oggetto e non viene mai del tutto soddisfatto: fintanto che esiste si colloca a distanza, come le stelle (de-sidero: senza stelle): ci serve per proiettarci verso qualcosa che è ignoto nei suoi effetti, va osservato ed esplorato e va scelta una direzione in cui andare per esaudirlo. Un bisogno esiste per essere colmato, un desiderio per essere desiderato.
L’epoca capitalista e consumista ci ha ‘suggerito’, in cinquanta anni di cultura massificata, quali fossero i nostri bisogni e quali potessero essere i desideri da esaudire per essere felici. Lo scarto tra ciò che siamo davvero (Sé autentico) e quello che dovremmo essere nella nostra cultura di riferimento è fonte di grande rimuginio mentale e di sofferenza, con il rischio di non riuscire più davvero a sentire i bisogni autentici e non riuscire più a desiderare, esplorando la bellezza del desiderio per quello che è, ovvero mancanza.
Una possibilità, per non annegare nella valanga di pensieri disorientanti e illusori rispetto al Sé autentico, è la pratica dell’equanimità. Nel corso del ritiro, attraverso la pratica dell’equanimità e l’osservazione delle sensazioni corporee, vorremmo diventare consapevoli di questi due fenomeni:
- la nostra tendenza ad attaccarci a qualcosa di desiderabile e provare a lasciarlo andare;
- la nostra avversione verso ciò che non è desiderabile e provare invece a non allontanarlo.
Da questa osservazione, ripetuta nel tempo, potremmo davvero vedere emergere i reali bisogni del Sé autentico.
Scarica qui la presentazione completa del ritiro.
Organizzazione del ritiro
Sede di svolgimento: Casale Pundarika – Riparbella (PI)
Quando: dalle 16 di venerdì 5 aprile 2024 alle 16 di domenica 7 aprile 2024
Conduttrici: Dott.ssa Valentina Giovannetti e Dott.ssa Ilaria Londi, Psicologhe-Psicoterapeute-Istruttrici Mindfulness
Costi
Costo per il soggiorno: € 150,00 per la pensione completa a partire dal venerdì sera (comprendente pernottamento per due notti; cena del venerdì; colazione, pranzo e cena del sabato; colazione e pranzo della domenica)
Compenso per i conduttori: € 100,00
Iscrizioni
Per partecipare è necessario iscriversi entro il 10 marzo 2024.
Se sei interessato a partecipare, contattami qui.